Ok, ci siamo! Abbiamo preso da un pò la nostra bassotta, abbiamo scelto il suo nuovo compagno (nostro o di altri, non ha importanza) e ci siamo decisi: si aumenta in famiglia!
Cosa c’è di più bello che vedere una nuova vita affacciarsi al mondo? Assolutamente NULLA!
Quindi è un momento che verrà vissuto molto serenamente, in piena tranquillità dall’inizio alla fine....
E invece no, perchè fin dal primo momento cominciano i patemi d’animo, i dubbi, le insicurezze, i sensi di colpa, e chi ne ha più ne metta!
Vi racconto queste cose così come le ho vissute io - e non certo in base ad un’esperienza professionale derivata da anni e anni di comprovata attività — ma semplicemente come un insieme di emozioni vissute con i miei bassotti. Esistono molte teorie o molti orientamenti ma credo che nessuno sia in grado di dire esattamente per filo e per segno come debba essere un accoppiamento, una gravidanza o un parto proprio perchè ogni cagnina, così come ogni donna, è diversa da un’altra... Certo, il “Manuale del perfetto allevatore” sarebbe d’aiuto...
Se vi aspettate che vi parli di estro, proestro, progesterone, caratteristiche e problemi anatomici, eccetera è meglio che cambiate pagina... perchè eviterò tutta la parte “tecnica” a favore della parte “emotiva”.
Andiamo per gradi.
Intanto per cominciare c’è l’accoppiamento...
Ci siamo preventivamente informati con il nostro veterinario, abbiamo fatto visitare la nostra Lei, e ci siamo accordati per effettuare l’eventuale vaccino contro l’herpesvirus e per somministrare il vermifugo.
La nostra “Lei” è in calore già da qualche giorno e, calcolando come si comporta, capiamo che il momento “giusto” è arrivato. “Lui” si avvicina, le scodinzola, la annusa, le dà i bacini; Lei risponde in modo giocoso, si lascia avvicinare e si allontana, gli si gira di posteriore, sposta notevolmente la coda. È un tira-e-molla che va avanti per qualche minuto finchè Lui “ci prova”. E qui cominciano i primi screzi... E sì, perchè Lei (che è molto attirata dalla situazione ma è anche preoccupata perchè va bene l’istinto ma quando ci si trova in una situazione che non si conosce...) non è più proprio così convinta... Anzi, a volte, proprio si arrabbia: “ma come si permette questo qui di prendersi certe libertà?” Scatta l’aiuto da parte di noi umani anche per quanto riguarda la possibile differenza di “altezza” tra i due o l’eventuale “strada sbagliata” del maschietto. Per la verità ce la farebbero anche senza aiuto ma già che siamo lì perchè dobbiamo farli stancare se possiamo dare una mano?
All’inizio, quando prendi il tuo primo bassotto, qualcuno cerca sempre di raccontarti la storiella che, vuoi per le zampette corte, vuoi per la lunghezza del corpo, i bassy non sono dei grandi “amatori”... Bè, non è affatto vero! Il bassotto è un professionista nel trovare la soluzione giusta per ottenere il suo scopo, qualunque esso sia!
Nonostante ciò c’è ancora qualcuno che ci crede e preferisce ricorrere all’inseminazione artificiale senza nemmeno provare l’accoppiamento naturale. Contenti loro...
Una volta riuscito l’accoppiamento i due innamorati restano “attaccati” anche per molto tempo; in questa fase può essere che Lei non sia per nulla felice della cosa e tenti di scappare via o di divincolarsi: qui scatta il secondo aiuto umano per evitare che così facendo possano entrambi ferirsi. In effetti ci si sente un pò “guardoni” e l’imbarazzo è notevole ma del resto non possiamo certo preparargli una stanzetta con luci soffuse, musica soft di sottofondo e sul tavolino 1 rosa e 2 bicchieri di champagne... O no?....
Completato l’accoppiamento e la fase di pulizia i due sono piuttosto stanchi ma non è raro che, pur avendo ormai sopito — almeno per questa giornata — gli istinti sessuali e soprattutto se i due soggetti si conoscono bene, voi li possiate vedere mentre si scambiano qualche coccola o addirittura trovare addormentati vicini, vicini... (e noi invece siamo decisamente provati sia a livello fisico che psicologico... provare per credere!). Siamo molto soddisfatti e la tenerezza che proviamo è davvero grande....
Ripeteremo l’esperienza dopodomani per avere una maggiore sicurezza di riuscita (tenendo conto che lo spermatozoo canino sopravvive in ambiente uterino per 48-72 ore abbiamo a disposizione circa 5-6 giorni per far sì che gli ovuli vengano fecondati).
Solitamente io calcolo una media di 63 giorni dal primo e dal secondo accoppiamento e considero quei 3 giorni come fattibili per il parto (per la verità controllo anche come è messa la luna in quel periodo...). Non so se finora le mie Lei mi hanno voluta assecondare per farmi stare più tranquilla ma bene o male ci sono andata molto vicina e sono riuscita ad organizzarmi per essere sempre presente.
Poi la prima fase della gravidanza...
Nel primo mese di gravidanza non avviene praticamente niente di sicuramente eclatante che ci faccia dire con sicurezza che la nostra Lei è gravida. Mangia un pò di più? Può essere. Mangia come un lupo? Può essere. Non mangia nulla e le fanno schifo cose che prima adorava? Può essere. Mi sembra che sia un pò più rotonda... Veramente mi sembra dimagrita... Si comporta come prima... Preferisce starsene nella sua cuccia.... Insomma un delirio! Se a 25 giorni si prende la nostra Lei per le zampine anteriori e la si alza a “marmotta” dovremmo vedere la sua pancina scendere di colpo verso le zampette posteriori... Se così succede, allora “forse” l’accoppiamento è andato a buon fine. Ovviamente è una teoria e se volessimo proprio accertarcene possiamo sempre andare dal veterinario e farle fare un’ecografia.
Segue la seconda fase della gravidanza...
Ma mano che i giorni passano la pancetta comincia dapprima a intravedersi, poi diventa decisamente evidente e infine “esplode”.
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Anastasia a 50 giorni di gravidanza: si comincia a vedere un pò di rotondità |
Giusto per sentirci un pochino più “preparati”, nell’ultima settimana di gravidanza portiamo la nostra “panciuta” a fare una radiografia in modo che dalla lastra si possano contare le colonne vertebrali e avere un’indicazione di quanti cuccioli ci dobbiamo aspettare.
A questo punto l’ansia è alle stelle... Abbiamo paura di non capire quando sarà il momento giusto, se sarà di giorno o di notte, se capiterà in settimana quando dobbiamo andare a lavorare o se avremo la fortuna di un parto nel WEEK END, siamo terrorizzati dalle eventuali complicazioni che si potrebbero verificare, ci mettiamo in discussione sulle reali capacità di intervenire e di aiutare e soprattutto cominciamo a chiederci: “Ma cosa mi è passato per la testa? Cosa mi è venuto in mente di volere dei cucciolini?”...
Verso la fine cominciamo a misurarle la temperatura che normalmente in un cane si aggira sui 38 gradi. Quando sta per iniziare il travaglio la temperatura scende fin anche a 36° e poi risale: è a questo punto che nell’arco di 24-48 ore la nostra Lei entrerà in travaglio. Non è una regola fissa, così come non è vero che tutte le cagnine non mangiano quando sono in travaglio, ma serve a noi per sentirci più psicologicamente pronti....
E dulcis in fundo... il parto!
Infine ci siamo, il momento tanto atteso, il momento della “verità” è arrivato!
La nostra Lei è visibilmente agitata, respira più o meno affannosamente, scava, non sta ferma un secondo, gira tutta la casa, cerca di infilarsi in tutti i meandri più stretti e bui che trova e soprattutto diventa la nostra ombra. Noi facciamo finta che sia una giornata qualsiasi, cerchiamo di comportarci normalmente in modo da non agitarla ancora di più (e di nascosto ci facciamo litri di camomilla!) ma non la perdiamo d’occhio nemmeno un istante!
È il momento più brutto e più bello di tutta l’avventura!
Lei si guarda con insistenza i fianchi, cambia in continuazione posto dove stare, scava, a volta si lamenta e può succedere che vomiti. Noi abbiamo preparato un posto tutto per Lei, morbido, COMODO e di facile pulizia e che ovviamente a Lei non piace e non ci vuole stare nemmeno a pagarla! (le mie bimbe, alla fine, hanno deciso tutte di partorire sul divano...). Così noi, ad ogni suo cambio di idea, spostiamo tutto il necessario... che comprende anche teli assorbenti, carta, disinfettante, ecc. E intanto aspettiamo...
Quando il primo cucciolo si incanala compaiono le prime contrazioni a livello addominale e generalmente nell’arco di tempo massimo di 3 ore si assiste alla rottura delle acque. Da questo momento sappiamo che entro le successive 12 ore (al massimo!) avremo la nascita del nostro primo nipotino... Aiutato dalle spinte espulsive uterine vedremo apparire nella vulva il sacco amniotico che racchiude il cucciolo, poi il musino ed infine, con un’ultima spinta, il nostro primogenito! A questo punto dovrebbe fare tutto la nostra Lei ma non è infrequente, soprattutto se è al primo parto, che non sappia assolutamente cosa fare.
Dobbiamo allora intervenire noi: lacerare il sacco amniotico, recidere il CORDONE OMBELICALE, pulire il musino del nostro cucciolino controllando che le vie respiratorie siano libere e stimolarne le reazioni (strofinandolo leggermente con un panno asciutto o con della carta assorbente che aiuteranno anche ad asciugarlo). Infine cercheremo di attaccarlo alle mammelle della mamma, che nel frattempo ha iniziato a leccarlo, per fargli succhiare il colostro. Dopo qualche minuto e grazie ad altre contrazioni (e magari approfittando di quel pezzetto di cordone ombelicale che spunta dalla vulva) fuoriesce la placenta che viene normalmente ingerita dalla nostra Lei (per la verità io ne faccio mangiare una sola per evitare che il “sovradosaggio proteico” fornito dalle placente provochi brutte dissenterie).
Ripuliamo la nostra Lei, sostituiamo il telino assorbente sul quale è sdraiata, disinfettiamo tutti gli “attrezzi” utilizzati, controlliamo che il pupetto stia succhiando e che la sua mamma lo stia “tenendo d’occhio” e... ricominciamo ad aspettare...
L’attesa è snervante anche perchè l’intervallo tra un cucciolo e l’altro può variare da alcuni minuti fin anche a 2 ore!
Quanto raccontato finora è la “normalità” dell’evento ma giusto perchè noi siamo già preoccupati di nostro è altamente probabile che qualche “problemuccio” si verifichi... Ad esempio cuccioli che si presentano podalici, mamme che non ne vogliono sapere di spingere o spingono in modo sbagliato o addirittura combattono le spinte, cuccioli che rimangono “bloccati” metà dentro e metà fuori, cuccioli che non si attaccano, mamme che non vogliono nemmeno guardare i propri piccoli, ecc. ecc. L’importante è non perdere mai la calma e il raziocinio (possiamo sentirci male o svenire domani, oggi no!), tenendo sempre presente che se proprio capiamo che non possiamo farcela abbiamo il nostro veterinario al quale rivolgerci.
E finalmente eccoli qui: abbiamo i nostri tanto desiderati cucciolini!!!
Bene, abbiamo passato tutta la giornata o, più facilmente, tutta la nottata, accanto alla nostra Lei e ai suoi piccoletti, aiutando, coccolando, pulendo e sistemando.
Non è sicuramente stata una passeggiata ma alla fine tutte le nostre ansie sono state premiate: è fantastico vedere queste minuscole palline di pelo succhiare e sentirli “mugolare”. Ed è un’esperienza che non avremmo mai potuto vivere senza la nostra stratosferica Lei.
Ancora una carezza e possiamo andare a riposare...
E adesso che tutto è finito, con un gran sollievo ci guardiamo “indietro” e ... ci scappa da ridere... sì, perchè appena possibile ricominceremo tutto daccapo!!!
Buonanotte! |
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